Per poter eseguire i calcoli sulla base del metodo degli elementi finiti, è necessario leggere la geometria del componente dal suo programma CAD. Poi si inseriscono le voci necessarie nel preprocessore FEM. Vengono quindi inseriti i parametri della mesh, come il tipo di elemento, la dimensione dell’elemento, le proprietà del materiale, le condizioni al contorno e i carichi che agiscono sul componente, come la temperatura o la pressione. Dopo aver suddiviso il componente in piccoli elementi, viene creata una mesh sufficientemente fine. Per gli elementi vengono definite speciali funzioni di approccio che descrivono il loro comportamento in base alle influenze e alle condizioni al contorno. Si tratta di equazioni differenziali che descrivono la rispettiva legge fisica. Queste equazioni differenziali, in combinazione con le rispettive condizioni al contorno, le condizioni iniziali e di transizione di tutti gli elementi, danno luogo a un sistema completo di equazioni. Questo viene poi risolto in modo approssimativo utilizzando il risolutore di equazioni implementato nel software di simulazione FEM. Nell’analisi meccanica, gli spostamenti (deformazioni) sono una grandezza di risultato primaria. Da ciò si possono ricavare i valori di deformazione e dilatazione. Il risultato basato sul comportamento dei corpi parziali consente di prevedere la reazione dell’intero componente. Infine, l’analisi agli elementi finiti deve essere convalidata. Il metodo numerico permette anche di combinare compiti fisici ed è quindi uno strumento versatile. Con il suo aiuto, è possibile evitare in anticipo costosi errori nei prototipi reali. Inoltre, la valutazione della simulazione FEM riduce i tempi di sviluppo. Il metodo degli elementi finiti consente, tra l’altro, di effettuare calcoli per:
- statica lineare e non lineare
- termomeccanica
- dinamismo
- simulazione di formazione
- stabilità operativa