Salute degli occhi

Cos'è la luce blu e come posso proteggere gli occhi? Un esperto ZEISS spiega cosa occorre sapere

Tutto sulla luce blu e sulle conseguenze per gli occhi

10 aprile 2023

Probabilmente hai sentito spesso il termine luce blu ultimamente, ma sai cosa significa veramente e dovresti preoccuparti dell'impatto che può avere sulla tua visione? L'esperto ZEISS, il Dr. Christian Lappe, risponde ad alcune importanti domande per far luce sull'argomento.

  • Occhiali che bloccano la luce blu

Viviamo in un'era digitale e trascorriamo sempre più tempo davanti a dispositivi digitali come smartphone, tablet e computer. La pandemia di COVID-19 ha reso la nostra vita ancora più iper-connessa. Le ricerche hanno dimostrato che, dall'aprile 2020, persone di tutte le età e di tutto il mondo passano molto più tempo sui dispositivi digitali.1

Questo cambiamento nello stile di vita ci ha esposto maggiormente alle luce blu, rendendoci di conseguenza potenzialmente soggetti agli effetti nocivi che la luce blue può avere sul sonno e sulla nostra vista.

Ma cos'è esattamente la luce blu ed è davvero qualcosa di cui dovremmo preoccuparci? Christian Lappe, Responsabile Affari Scientifici e Comunicazione tecnica presso ZEISS Vision Care, è un esperto di luce blu. Le sue risposte ad alcune importanti domande sulla luce blu chiariranno molti dubbi sull'argomento.

Dr. Christian Lappe

La luce blu svolge un ruolo importante in diversi elementi molto rilevanti per la salute e il benessere, inclusi i ritmi circadiani, che possono a loro volta influenzare i modelli di sonno.

Dr. Christian Lappe

Se ne parla tanto ultimamente, ma cos'è esattamente?

Per capire cos'è la luce blu, occorre illustrare brevemente come funziona il sistema visivo umano. Il sistema visivo umano è in grado di vedere solo una parte piuttosto piccola dello spettro elettromagnetico che viene solitamente denominata "spettro di luce visibile" (VIS). Lo spettro della luce visibile (VIS) consente la visione e la percezione delle informazioni visive.

La luce blu fa parte di questo spettro di luce visibile e la sua origine è sia naturale che artificiale. Ha la lunghezza d'onda più corta dello spettro della luce visibile, ma la più alta energia luminosa.

La lunghezza d'onda è misurata in nanometri e l'occhio umano può vedere la luce tra i 380-780 nm, situata tra le bande spettrali adiacenti di radiazione ultravioletta (UVR) fino a 400 nm e la radiazione infrarossa (IR) a partire da 780 nm.

Spettro di luce visibile
Da dove proviene la luce blu?

Quindi da dove proviene la luce blu?

Solitamente da sorgenti naturali, fra le quali il sole è quella più luminosa. Tuttavia con i progressi industriali le radiazioni elettromagnetiche, e quindi anche luce blu, possono essere emesse anche da sorgenti di luce artificiale che includono lampade a incandescenza, lampade a scarica ad alta pressione o, al giorno d'oggi in misura sempre maggiore, tecnologie basate su semiconduttori o diodi (gli emettitori a LED sono le principali sorgenti di luce blu artificiale).

La luce blu può influenzarci fisicamente e, se sì, come?

Sì, può. Ma per capire come, sono importanti alcune informazioni di base.

Sebbene sia estremamente complesso, pensiamo al processo visivo in modo molto semplice: la luce entra nell'occhio e illumina i fotorecettori della retina. A seconda della geometria, dell'intensità e della composizione spettrale della luce in ingresso, diversi fotorecettori generano segnali specifici. Questi segnali vengono quindi trasmessi lungo il percorso visivo al cervello, dove vengono elaborati nella corteccia visiva per agevolare la percezione degli oggetti nell'ambiente.

Innanzitutto la luce è necessaria per vedere. Ma l'impatto dei colori va oltre l'elaborazione visiva. I colori sono anche collegati ai sistemi biologici e fisiologici che possono influenzare e modificare i nostri bioritmi e il nostro benessere fisiologico e psicologico. I colori possono quindi cambiare la percezione dell'ambiente, evocare associazioni ed emozioni e influenzare ritmi fisici e stati d'animo.

Secondo solide ricerche scientifiche, un'esposizione inadeguata delle cellule gangliari fotorecettive della retina alla luce blu può aggravare alcune comuni patologie oculari associate all'età come la degenerazione maculare, ma può anche innescare problemi come disturbi del sonno, depressione e compromissione della funzione cognitiva. Sulla base di questi risultati è evidente che la luce blu svolge un ruolo importante in diversi elementi molto rilevanti per la salute e il benessere, inclusi i ritmi circadiani, che possono a loro volta influenzare i modelli di sonno.

La luce blu emessa dai dispositivi digitali può avere un'influenza sulla retina?

Esistono evidenze scientifiche che la luce visibile ad alta energia (HEV) nell'estremità blu e viola dello spettro è in grado di danneggiare la retina tramite meccanismi fototossici. Gli effetti a lungo termine dello stress foto-ossidativo possono danneggiare anche le strutture delle cellule retiniche.Ciò vale per intensità luminose elevate e per le componenti di luce blu spettrale dell'esposizione alla luce blu naturale, ad es. dal sole.

Inoltre numerose pubblicazioni ritengono che i tipici display digitali e l'illuminazione con tecnologia a LED non siano nocivi per la retina umana. Le intensità tipiche di queste sorgenti sono molto al di sotto delle attuali soglie di rischio fotobiologico.Pertanto gli attuali approfondimenti scientifici non confermano un rischio medico specifico o un pericolo acuto per la retina derivanti da dispositivi digitali e illuminazione a LED.

È comunque ampiamente noto che l'occhio dovrebbe essere protetto dall'esposizione solare intensa, incluse la radiazione UV e la luce visibile ad alta energia (cioè la luce blu). È altrettanto importante non fissare sorgenti tecniche ad alta potenza come i puntatori laser (indipendentemente dal colore del raggio laser).

Quali sono gli effetti sugli occhi della luce blu?

La luce blu è necessaria per la visione dei colori e ad alto contrasto e la trasmissione della luce blu attraverso le cellule gangliari fotosensibili della retina è basilare per il nostro benessere.

Fortunatamente le evidenze dimostrano che i display digitali non causano alcun danno diretto alla retina. Tuttavia, il passaggio della luce blu attraverso le strutture (cristallino e vitreo) dell'occhio determina alcuni effetti optofisici che sono correlati a una qualità limitata della visione e al disagio visivo percepito.

Visualizzazione schematica della dispersione della luce blu negli occhi.

Visualizzazione schematica della dispersione della luce blu negli occhi.

A causa della sua lunghezza d'onda più corta, la luce blu può creare più luce diffusa e parassita ed è suscettibile agli effetti delle cosiddette aberrazioni cromatiche longitudinali (LCA). La luce blu eccessiva dei dispositivi digitali può causare fastidi al nostro comfort visivo, spesso descritti come "rumore visivo".

Siccome questo è un argomento di ricerca attuale, gli studi non sono ancora conclusivi sul possibile effetto dannoso dell'eccesso di luce blu digitale a tarda ora. Tuttavia la luce artificiale notturna (ALAN) interferisce con i cicli naturali di veglia e sonno, in particolare negli adolescenti.

Sembra che non ci sia accordo sull'argomento. La luce blu ha effetti negativi per gli occhi?

Poiché è coinvolto in effetti oculari sia benefici che nocivi, lo spettro della luce blu non può essere etichettato semplicemente come buono o cattivo.
ZEISS parla di "dualismo della luce blu". Se vogliamo mitigare il rischio di danni agli occhi, dobbiamo farlo con molta attenzione per non causare un diverso tipo di problema.

Ad esempio, in passato alcune lenti contenevano assorbitori di luce per ridurre la maggior parte o tutta la luce blu. Adottare questo approccio senza un'attenta riflessione può causare diversi problemi. Il primo è che le lenti che bloccano il blu possono fare apparire la realtà che ci circonda decisamente più gialla. In genere tali lenti non sempre sono tollerate. Il secondo problema è l'impatto negativo sulla visione del contrasto e dei colori. Un terzo problema dovuto alle lenti che eliminano tutta la luce blu è che possono avere un impatto negativo sulla regolazione dei nostri ritmi circadiani.

Quindi, quando si tratta di luce blu, dobbiamo cercare un equilibrio. Da un lato vogliamo proteggere la retina da livelli inutilmente elevati di luce blu proveniente prevalentemente dal sole. Vogliamo anche ridurre moderatamente la quantità di luce blu dai dispositivi digitali per evitare il disagio visivo e gestire il cosiddetto stress visivo digitale (DES). D'altra parte, non vogliamo bloccare la luce blu benefica, poiché questo potrebbe interferire con il ciclo diurno naturale di attività vigile e sonno ristoratore.

How blue lights affect us physically

Ha parlato di stress visivo digitale. Cos'è esattamente e quali sono i sintomi?

Lo stress visivo digitale (DES) è un problema emergente di salute pubblica caratterizzato da disturbi visivi e/o disagio oculare. Come accennato nell'introduzione a questa intervista, l'aumento nell'uso di dispositivi digitali sia per il lavoro che per altre attività è una tendenza universale. Il DES (o sindrome da visione al computer) è una combinazione di problemi agli occhi e alla visione causati da un intenso lavoro visivo con computer, smartphone, lettori elettronici e altri dispositivi simili. Il DES include vari sintomi come stress visivo occhi muscolare, disagio oculare, occhi stanchi e pruriginosi, mal di testa, visione sfocata e visione doppia. Questi sintomi possono riguardare le strutture oculari e includere secchezza oculare (bruciore, lacrimazione, secchezza, irritazione) o i processi visivi, incluse anomalie refrattive, accomodative o di visione binoculare.

Come posso proteggere gli occhi dalla luce blu?

Indossando occhiali per luce blu. Tuttavia proteggere gli occhi, e in particolare le strutture intraoculari, dalla luce blu non è un processo semplice. L'utilizzo di forti filtri colorati e bloccanti è efficace, ma comporta gravi limitazioni alla visione, alla percezione e al benessere.

Una sfida più complessa ed estremamente tecnica è creare un filtro intelligente della luce blu che attenui la banda spettrale desiderata, ma entro limiti accettabili per gli utilizzatori. Filtrare la luce blu è possibile sia agendo sul materiale della lente, sia agendo sul trattamento superficiale ad essa applicato. Addentrandoci un po' negli aspetti tecnici, gli additivi specifici nel materiale della lente possono modificare e ridurre una specifica lunghezza spettrale o filtrarla attraverso un processo di assorbimento. Le lunghezze d'onda desiderate vengono assorbite in molecole nel substrato e l'energia fotonica intrinseca viene trasformata in energia non ottica all'interno del substrato.

Un'altra opzione per filtrare la luce blu è indossare occhiali anti luce blu con trattamenti funzionali della superficie delle lenti. Tali trattamenti riflettono gli spettri desiderati in modo che la luce riflessa non entri nella lente.Con entrambi gli approcci, la luce riflessa e la luce assorbita all'interno del substrato non raggiungono l'occhio e la retina.

Perché la protezione dalla luce blu è importante?

Risponde a due esigenze principali:

  1. Prevenzione e protezione degli effetti degenerativi a lungo termine dell'esposizione alla luce blu ad alta intensità proveniente dalla luce diurna naturale. L'energia intrinseca della luce blu può innescare lo stress foto-ossidativo nelle cellule retiniche. Si presume che questi processi fototossici siano cumulativi e possano portare a danni oculari come la spesso citata degenerazione maculare legata all'età (AMD).

  2. L'altra esigenza è correlata al comfort visivo. La luce blu può causare dispersione intraoculare e aberrazioni cromatiche che si presume contribuiscano ad aumentare lo stress visivo digitale. L'eccesso di luce blu è anche identificato come una delle cause dell'abbagliamento psicologico.

Qual è la differenza tra un trattamento per lenti e la protezione dalla luce blu incorporata nella struttura della lente?

Filtrare la luce blu è possibile sia agendo sul materiale della lente, sia agendo sul trattamento superficiale ad essa applicato. Speciali additivi nel materiale della lente possono modificare e ridurre una specifica lunghezza spettrale o filtrarla attraverso un processo di assorbimento. Le lunghezze d'onda desiderate vengono assorbite in molecole nel substrato e l'energia fotonica intrinseca viene trasformata in energia non ottica all'interno del substrato.

Un altro modo per filtrare la luce blu è tramite trattamenti funzionali della superficie delle lenti. Tali trattamenti riflettono gli spettri desiderati in modo che la luce riflessa non entri nella lente. Non dovrebbero essere confusi con i trattamenti antiriflesso (AR) solitamente applicati alle lenti premium per evitare riflessi indesiderati. Un trattamento anti luce blu applicato alle lenti riflette solo una parte e un'intensità specifiche dello spettro da bloccare e quindi è una modifica specifica di un trattamento AR.

Lenti ZEISS BlueGuard

Ho sentito che ZEISS ha sviluppato una nuova tecnologia per lenti che incorpora la protezione dalla luce blu nella struttura della lente. Ci racconti come funzionano le lenti ZEISS BlueGuard.

Le lenti ZEISS in materiale BlueGuard utilizzano la più recente tecnologia chimica organica, in cui specifiche molecole che assorbono la luce blu nel substrato della lente bloccano parti specifiche dello spettro della luce blu. Le precedenti lenti anti luce blu presentavano una trasmissione ridotta e una colorazione di base tendente al grigio/blu, ottenuta da speciali additivi utilizzati per compensare il giallo. Tuttavia, grazie all'utilizzo delle tecnologie più recenti, gli esperti ZEISS che studiano i materiali hanno trovato il miglior equilibrio tra trasparenza e trasmissione. Le lenti ZEISS in materiale BlueGuard bloccano fino al 40% della luce blu potenzialmente dannosa e assicurano inoltre una protezione UV completa fino a 400 nm.1

ZEISS BlueGuard lenses
Loremipsum
ZEISS BlueGuard Lenses ZEISS DuraVision BlueProtect Coating

Le lenti ZEISS BlueGuard causano ancora quei fastidiosi riflessi visibili?

Grazie al principio dell'assorbimento della luce invece della riflessione, viene diminuita notevolmente anche la percezione del riflesso bluastro.

  • La riduzione dei riflessi sulla superficie delle lenti è diventata un elemento importante per molti portatori di occhiali a causa del crescente utilizzo delle videoconferenze. Se indossi occhiali che bloccano la luce blu, potresti aver notato un riflesso bluastro dovuto alla luce artificiale (con un aumento dello spettro della luce blu dovuto alla moderna illuminazione a LED nelle stanze e sulle scrivanie e alla specifica sensibilità alla luce blu delle webcam). Con le lenti ZEISS in materiale BlueGuard, molte persone percepiscono meno riflessi e una migliore visibilità degli occhi dietro alle lenti rispetto a occhiali tradizionali trattamenti anti luce blu con riflessi elevati.

  • La riduzione della luce blu delle lenti filtranti il blu è tipicamente progettata per mantenere o migliorare il comfort visivo senza alcuna limitazione. Naturalmente, anche una prescrizione aggiornata e il giusto design delle lenti per il compito visivo specifico di chi le indossa sono fondamentali per una buona visione.

  • È importante chiarire che la protezione dai raggi UV e l'attenuazione della luce blu sono due cose completamente diverse, ma è certo che le lenti in materiale BlueGuard sono dotate di protezione UV completa e bloccano le radiazioni UV fino a 400 nm.

  • Certo. Sono progettate come lenti per tutto il giorno e quindi idonee per uso interno ed esterno.

  • Sono adatte per persone di tutte le età, ma occorre parlare sempre delle proprie esigenze visive specifiche con un professionista della visione.

  • Le lenti ZEISS in materiale BlueGuard sono adatte anche per guidare. Sono lenti per tutto il giorno, per uso interno ed esterno.


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    Inhouse measurements and calculations based on the BVB (Blue-Violet-Blocking) metric. Analyses by Technology and Innovation, Carl Zeiss Vision International GmbH, DE, 2020.